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Grazie a Karni e al suo autista

Incredibile India

Grazie a Karni e al suo autista

incredibile india

Nome : Daniela Nisato
Mail : nisato.daniela@generali.it - danielafilippo@alice.it
Partenza - 01 Marzo 2010
Ritorno - 10 Marzo 2010
N° Persone : 4
Auto – Tempo Traveler

Racconto :

01/03 - DELHI
Alle 04.00 puntuale il boeing della Turkish Airlines atterra all'International Airport di New Delhi.
Un piccolo pasto frugale e Dhara, puntuale alle 14.30 come concordato, ci porta in giro per la città a scovare le bellezze di Delhi: Jhama Masid, il Red Fort, Ray Gat dove un masso di marmo nero indica il punto dove è stato cremato il Mahatma Ghandi, tomba di Humayun ed infine suggestivo con le luci della sera l'India Gate, la porta dell'India un arco di 45 mt. di altezza dove sono scritti i nomi dei 90.000 soldati morti durante la 1° Guerra Mondiale. Alla sera cena in un bel ristorante e quindi a letto presto domani mattina si parte alle 07.00.

02/03 - MANDAWA/BIKANER
Prima tappa Mandawa dove ci attende la nostra guida che ci accompagna a visitare delle bellissime haveli. Le haveli sono palazzi finemente decorati a motivi floreali con eleganti balconi a griglie traforate che appartenevano alle ricche famiglie della borghesia mercantile. Ne vediamo di veramente bellissime stupendamente affrescate con motivi floreali, con elefanti giganteschi, con scene di caccia ecc. altre invece sono lasciate cadere in disuso è un vero peccato che un patrimonio così non venga recuperato. Proseguiamo il nostro viaggio il paesaggio diventa man mano sempre più desertico più somigliante alla savana africana, intravediamo cammelli, pavoni e antilopi. Dopo circa quattro ore di viaggio su strade di cui non troviamo aggettivi per definirle giungiamo a Bikaner una anonima cittadina alle porte del deserto del Thar da dove partono escursioni nel deserto. Una piccola passeggiata per il mercato che brulica di gente di odori e colori quindi andiamo in hotel. L'hotel Lallgarh palace è una bellissima residenza di maharajà in arenaria rossa belle stanze pulite e spaziose e prima di cena inaspettatamente assistiamo anche ad uno spettacolo di due danzatrici.

03/03 DESNOK
Una bella dormita e alle 8 del mattino siamo di nuovo pronti per partire. Prima tappa di oggi il tempio di Desnok famoso per i suoi ratti sacri. Il tempio è bellissimo con una bella facciata di marmo bianco scolpita a bassorilievo, entriamo, ovviamente senza scarpe ma non prima di aver calzato dei tubolari che poi assolutamente getteremo nella spazzatura, e subito ci colpisce un odore nauseabondo, topi che corrono da tutte le parti e che mangiano attingendo a ciotole di latte in putrefazione, mangime sparso ovunque, topi morti ad ogni angolo e gente che prega distesa per terra. Lo spettacolo è sconcertante, resistiamo solo pochi minuti ed usciamo scioccati. Ripartiamo quindi alla volta di Jodhpur. A 10 km da Jodhpur ci fermiamo a visitare un bellissimo giardino Mandore famoso perché gli abitanti di questo villaggio hanno una cura particolare per gli alberi secolari che vi si trovano e è pure il nostro primo incontro con le scimmie in libertà a dire il vero un pò ammaestrate perché abituate ai turisti. E' una vista un po' inusuale per noi che le scimmie siamo abituati a vederle al giardino zoologico. Sono circa le 6 di sera quando arriviamo all'hotel Ranbanka, una bellissima ex residenza di maharajà ci vengono assegnate le stanze, grandissime e bellissime ci sentiamo proprio dei maharajà, una doccia veloce e di nuovo fuori per un nuovo bagno di folla al bazar nella piazza della torre dell'orologio indugiando tra i vari vivacissimi ed affollati bazar che circondano la piazza. La vita cittadina è un insieme di rumori assordanti, di gente, di clakson, di odori, di profumi di spezie delle quali è famosa Jodhpur, di mucche che camminano indisturbate ovunque e sporcizia molta sporcizia.
La giornata volge al termine e si cena all'On The Rock un ristorantino, consigliato come sempre da Dhara, al lume di candela in un bellissimo giardino. Mangiamo molto bene, anche se la scelta risulta un po' complicata per via dei nomi delle pietanze, be! almeno il pane sappiamo come chiederlo.

04/03 - JHODPUR
Sono circa le 07.00 del mattino quando uno strano rumore ci sveglia, sono i colombi che tubano fuori delle nostre finestre. Poco male ne approfittiamo per alzarci e sistemare gli ultimi bagagli, una lauta colazione a buffet con camerieri sempre pronti a riempirti la tazza e poi partenza per la visita del Mehrangart Fort. Prima però visitiamo il monumento costruito nel 1899 in memoria del Maharaja Jaswant Singh II. Si tratta di una pregevole costruzione in marmo bianco con antistante un giardino ed affacciante su un piccolo laghetto.
Proseguiamo per il Mehranghar fort, un imponente fortezza che sorge su un rilievo roccioso. Accediamo al forte da una ripida e tortuosa strada che attraversa sette portali. L'entrata principale è la Jaya Pol ossia la porta della vittoria così chiamata per ricordare le vittorie del maharajà Man Singh. Attraversiamo poi la porta del trionfo la Fateh Pol che ricorda il ritorno del maharajà Ajit Singh dall'esilio.Vicino alla sesta porta la Loha Pol la porta di ferro notiamo le impronte delle mani delle mogli di Man Singh che nel 1843 compirono il sacrificio sulla pira del marito. Dopo l'ultima porta la Suraj Pol la porta di ferro ammiriamo un palazzo in arenaria rossa abbellito da raffinatissime jali ossia finestre traforate a filigrana dietro le quali le donne del palazzo potevano vedere la vita di corte senza essere viste. Il museo del forte ospita oggetti appartenenti alla famiglia reale. Interessante è la raccolta dei palanchini da elefante, veri capolavori di intaglio, e delle armi.
Il Khab ka Mahal ed il Zan ki Mahal erano palazzi riservati alle donne e alle concubine della zenana. Qui l'arte delle jali ( finestre ) raggiunge le perfezione. I ricami delle merlettature in pietra compaiono in numerosi motivi floreali e geometrici, di derivazione islamica. Raggiungiamo il Moti Mahal, palazzo della perla, dove troviamo uno dei sontuosi saloni mai visti. Il soffitto è decorato in vetro e oro. In fondo alla sala si trova uno splendido trono del XVII secolo. Dagli spalti del forte possiamo godere la vista panoramica di Jodhpur con numerose case dipinte di blu da cui prende il nome di città azzurra. Con ancora negli occhi queste meraviglie lasciamo il forte per dirigerci ad Udaipur. Il tragitto è lungo, ma per fortuna il nostro pulmino è comodo e fra una chiacchierata, una foto e soprattutto la vista del paesaggio, il tempo passa velocemente. Man mano che proseguiamo verso Udaipur il paesaggio si fa sempre meno desertico lasciando ampi spazi ai campi coltivati a frumento e colza dove in un verde accecante si intravedono i sari coloratissimi delle donne impegnate al lavoro. E' una zona di pozzi artesiani e nelle vicinanze di un piccolo villaggio facciamo un balzo indietro nella storia. Ci si presenta uno scenario d'altri tempi in primis dei buoi e poi un paio di donne fanno girare una barra di legno legata ad un perno per raccogliere l'acqua da un pozzo profondo. Ci sembra indelicato fermarci ma assaporiamo comunque questo quadro di India genuina.
Ci dirigiamo verso il complesso monumentale di Ranakpur. Il posto prende il nome dal sovrano Rana Kumbha che donò questo territorio alla comunità Jain. Visitiamo lo splendido tempio jainista detto Chaumukha, o dalle quattro aperture, dedicato ad Adinath altro nome di Rishabdeva. Costruito interamente in marmo bianco è composto di 29 sale e da un dedalo di 1440 colonne tutte finemente decorate di bassorilievi tutti diversi uno dall'altro che illustrano la vita dei thirtankara, cioè dei 24 maestri che hanno raggiunto la liberazione. Nelle vicinanze del tempio principale si innalzano altri due tempi minori, uno dedicato a Neminath l'altro a Parshvanath entrambi con pregevoli sculture che rivelano la straordinaria perizia raggiunta dagli artigiani jain. Lasciamo a malincuore questo stupendo complesso che meriterebbe una maggiore attenzione.
E' sera inoltrata quando arriviamo al Lake Pichola Hotel di Udaipur, deludente, questo infatti sarà l'unico hotel di tutto il nostro tour che si sarà rivelato una delusione.
Ci rifacciamo con una bella cena da Ambrai ottimo ristorante in riva al lago dove per poter mangiare aspettiamo due ore, ma ne vale la pena. Ci è stato consigliato da Dhara che, come al solito, si rivela un angelo.

05/03 - UDAIPUR
Udaipur è adagiata su un lago artificiale e in forza di questo è anche detta la piccola Venezia. Situato al centro del LagoPichola sorge il grande Jag Niwas un bellissimo palazzo fatto costruire dal Marajà solo per recarsi qualche giorno in compagnia della maharani. Sopra il lago sorge il City Palace la residenza del maharajà tuttora in parte adibito a residenza degli eredi.
Udaipur è anche il centro per le arti dello spettacolo, l'artigianato e per la sua famosa pittura in miniatura.
Con Rajiv, la nostra guida, visitiamo il City Palace una delle meraviglie architettoniche del Rajasthan, localizzato pacatamente sulle sponde del Lago Pichola circondato da fortificazioni, questo imponente palazzo è costruito completamente in granito e marmo Inizialmente, Maharana Udai Singh iniziò la costruzione, ma la forma attuale è il susseguirsi di costruzioni aggiunte dai suoi successori. Il Palazzo urbano si vanta della miscela meravigliosa di architettura medievale, europea e cinese. Il Palazzo con le sue torri, cupole ed archi è un assortimento meraviglioso di cortili, padiglioni, terrazzi, corridoi, stanze e giardini di tenda.
Usciamo dal palazzo per visitare un tempio induista, all'ingresso donne in coloratissimi sari pregano e cantano con una cantilena ritmica, quindi ci dedichiamo allo shopping. Rajjv ci accompagna in una cooperativa tessile dove si dipingono le miniature, specialità di Udaipur è qui infatti che facciamo i nostri primi acquisti due bellissimi dipinti per Elisa e Marco. Quindi ci tuffiamo nel caos cittadino per fare un po' di shopping e girare a vuoto senza meta per le stradine. Cena da Ambrai ottimo e già sperimentato ieri sera.

06/03- PUSKAR
Alle 8.00 in punto Dhara è pronto ad attenderci, si parte in direzione Jaipur. Anche oggi non sarà una passeggiata. Prima di arrivare a Jaipur deviamo per Puskar la città santa. Puskar ha un lago e 52 gat che non sono altro che gradinate dove la gente scende per bagnarsi, per lavarsi, purificarsi, insomma fa di tutto, è qui che inoltre sono state disperse le ceneri del Mahatma Ghandi.
Puskar si rivela una delusione, altamente turisticizzata, piena di mendicanti che ti assillano ad ogni passo e "dulcis in fundo" il lago è completamente prosciugato, ci sono solo delle vasche con dell'acqua .....ovviamente santa..... dove c'è qualche pellegrino che si lava.
Visitiamo anche Brama temple l'unico tempio dedicato al Dio Brama in India, niente macchina fotografica,niente telefonini, niente zaini, sembrano in assetto di guerra, così per forza di cose decidiamo di andare a turno una coppia alla volta. Altra delusione totale.
Va bene, la nostra logica ci dice che se non vediamo non possiamo giudicare perciò un po' delusi ripartiamo alla volta di Jaipur. L'hotel Kandela haveli è molto bello, le nostre stanze sono al piano terra e si aprono su un cortile interno, pulite e spaziose.
Alle 19.30 Dhara viene a prelevarci per condurci a cena a casa di Karni. Per andare a cena da lui dobbiamo modificare i nostri progetti,ma non possiamo rifiutare per loro l'ospitalità è sacra.

07/03 - JAIPUR
Dopo un'ottima colazione a buffet inizia la nostra giornata che come al solito sarà intensa. Jaipur è una vivace città, capitale dello stato del Rajasthan, un centro business con tutti i finimenti di una moderna metropoli, ma ancora fortemente aromatizzati con un antico fascino che non manca mai di sorprendere un viaggiatore. La vecchia Jaipur, capitale della lavorazione delle pietre preziose, dipinta in rosa può afferrare qualsiasi visitatore con ammirazione. scenografica cornice di antiche fortificazioni. Oggi si va all'Amber Fort, non senza prima aver fatto una puntatina al Hawa Mahal o Palazzo dei Venti. Questo palazzo o più semplicemente questa facciata, perché il tutto si riassume con una facciata, è sicuramente il più noto di Jaipur. Questo edificio a cinque piani con vista sulla strada occupata dal bazar è un affascinante esempio di architettura Rajput con le sue delicate finestre in pietra di arenaria rosa è 'stato originariamente costruito per le signore della famiglia reale per guardare la vita quotidiana senza peraltro essere viste.
E' una lotta alla sopravvivenza ci sono venditori che ti assalgono per venderti di tutto e ovviamente noi ne approfittiamo per contrattare ed acquistare qualche oggettino da portare a casa.
Proseguiamo per Amber Fort. Amber è situato a circa 11 kilometri da Jaipur.
Sito altamente turistico, lo capiamo quando arrivando notiamo una folla enorme di gente in attesa di salire sugli elefanti per salire alla residenza. Rajjv ci assicura che saranno solo 10 minuti di attesa, il tempo necessario perché una folla di venditori che spuntano da tutte le parti come mosche sul miele, ci assalga ovviamente per farci comperare. Ovviamente acquistiamo, come si fa a non cadere nella loro rete. D'altronde le contrattazioni sono la nostra passione e qui veramente sono allo sfinimento.
L'Amber Fort è arroccato su una collina è un affascinante mix di architettura Mughal e indù. Costruito dal Raja Man Singh I nel 1592 e completato da Mirja Raja Jai Singh, il forte è stato fatto in pietra rossa e marmo bianco. Il robusto portale esterno smentisce un interiore paradiso con una bella fusione di arte e architettura. Amber è il classico e romantico palazzo-fortezza con una magnifica aura. La parete interna del palazzo è magnificamente dipinta e raffigura scene di caccia con pietre preziose e specchi.
Ritorniamo in centro e prima di pranzare andiamo a vedere un show room per la lavorazione delle pietre, in realtà ci spiegano pochissimo della lavorazione mentre invece ci fanno vedere moltissimo. Bellissime collane, orecchini anelli, sarebbe da comperare tutto anche perché i prezzi sono veramente competitivi.
Pranziamo in un ristorantino vicino e quindi via in una cooperativa di tessuti, dove ci fanno vedere le tecniche di colorazione delle stoffe e poi naturalmente i loro prodotti. Ci sono delle cose veramente belle ma questa volta non riusciamo ad accordarci sul prezzo. Bene si ritorna in città per andare a vedere il Jantar Mantar. Queste strane costruzioni altro non sono che un osservatorio, uno dei cinque costruiti dal Maharaja Sawai Jai Singh, quello di Jaipur è uno dei più grandi e meglio conservati. Il re era un appassionato di astronomia e numerologia. L'astronomo principe con l'aiuto di personale qualificato è riuscito a creare una collezione di complessi strumenti astronomici di pietra, la maggior parte delle quali a tutt'oggi continua a fornire informazioni precise. Il più sorprendente strumento è il Brihat Samrat Yantra la più grande meridiana in tutto il mondo un imponente edificio di colore giallo verso l'estrema destra del complesso alta 27m.
Veramente bello e particolare. La giornata volge quasi al termine un salto al bazar, ma oggi purtroppo è domenica ed è praticamente tutto chiuso quindi salutiamo Rajjv ed alla sera ceniamo in un bel localino all'europea come sempre consigliato da Dhara dove mangiamo dell'ottima carne alla brace ovviamente come sempre piccantissima.

08/03 - FATEHPUR SIKRI/AGRA
Da stamattina abbiamo un nuovo driver ed un'altra auto, peccato ci eravamo affezionati a Dhara ed anche al nostro pulmino così comodo. Arriviamo alle 12.00 a Fatehpur Sikri. Fatehpur Sikri fu la capitale politica dell'impero moghul sotto il regno di Akbar dal 1571 al 1585, quando venne abbandonata, apparentemente a causa della mancanza d'acqua, i luoghi più importanti sono il palazzo di Akbar, la moschea, il palazzo della moglie cristiana ecc. Siamo arrivati a Fatehpr Sikri pensando di trovare veramente delle rovine, invece inaspettatamente contro ogni previsione scopriamo che oltre ad essere meravigliosa è anche molto ben conservata, con dei magnifici giardini, insomma proprio bella.
Due banane per pranzo e si riparte alla volta di Agra, non vogliamo perdere tempo, vorremmo arrivare ad Agra prima possibile, e anche se qui la strada è a pagamento non ha niente a che fare con una autostrada. I tempi sono sempre lunghissimi.
Arriviamo al Clark Shiraz Hotel, un grande albergo con ogni comfort, molto meno impersonale delle vecchie haveli, ma comunque molto bello e fin troppo lussuoso. Abbiamo un letto enorme e le stanze sono comunicanti, bene questa ci mancava così faremo una risata in più. Una bella rinfrescata e ci facciamo accompagnare al Sardar Market. Troppo bello ci sono perfino negozi di abbigliamento all'occidentale, noi abbiamo bisogno di qualche cosa di più autentico così ci facciamo accompagnare al Kinari Bazar. Il nostro driver è scandalizzato nessun turista gli chiede di portarlo a questo bazar, in effetti è veramente caotico una cosa indescrivibile non è certo un mercato turistico, però qui comperiamo dei sari e dei punjab bellissimi per pochi euro che non utilizzeremo mai ma sono troppo belli. E rimane ancora più scandalizzato quando di ritorno gli diciamo che ci è piaciuto molto e che vogliamo ritornarci il mattino seguente.
Ceniamo in un bel ristorante vicino all'hotel e a letto presto.

09/03 - AGRA
Sveglia alle 5.30 per vedere il Taj Mahal. L'alba è in assoluto il momento migliore per vedere questa meraviglia famosa in tutto il mondo. Quando spunta il sole riflette i suoi raggi sul marmo bianco creando dei giochi di luce ed inoltre, cosa da non sottovalutare si evitano le orde di turisti che affollano ogni giorno questo sito. Il Taj Mahal è un mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum, conosciuta anche con il nome di Mumtz Mahal che in persiano significa \"la luce del palazzo\", morì nel 1630 dando alla luce il quattordicesimo figlio dell'imperatore. Nonostante vi siano molti dubbi riguardo al nome dell' architetto che lo progettò, generalmente si tende a considerare Ustad Ahmad Lahauri il padre dell'opera. È da sempre considerata una delle più notevoli bellezze architettoniche dell'India e del mondo a tal punto che il complesso è tra i patrimoni dell'umanità e dell'UNESCO. E' stato inserito nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno.
Taj Mahal venne costruito utilizzando materiali provenienti da ogni parte dell'India e dell'Asia. Oltre 1.000 elefanti vennero impiegati durante le costruzioni per il trasporto delle materie prime. Il marmo bianco venne portato dal Rajasthan mentre tutti gli intarsi eseguiti da abili artigiani con migliaia di pietre dure: diaspro, giada, turchese, lapislazzuli, zaffiri, corniole ecc
Torniamo in hotel dove ci aspetta una colazione con i fiocchi, ultimi acquisti al mercato e a malincuore partiamo per Delhi, che non è la Delhi che abbiamo visto al nostro arrivo, è un brulichio di gente, di auto di biciclette, di moto, di bazar dove facciamo anche gli ultimi acquisti
Stanotte si parte, si ritorna a casa, perciò una cena tranquilla in hotel e poi a nanna. Si parte alle 01.30 per essere in aeroporto alle 2 non si sa perché in India ci si deve presentare tre ore prima per il check-in, alla fine poi si partirà con quasi due ore di ritardo.
Finalmente si parte e in questo momento voglio ringraziare Karni per avere organizzato a puntino il nostro viaggio, devo dire che tutto è andato alla perfezione e soprattutto voglio rngraziare ancora una volta Dhara il nostro drivere che non è stato solo un driver ma accompagnatore, guida, consulente insomma un angelo custode.

Estratto dagli itinerari di viaggio:
Donne indiane

Triangolo d'oro, Pushkar e Shekhawati (9 giorni e 8 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Agra / Fatehpur Sikri / Jaipur / Pushkar / Samode / Mandawa / Delhi

Miniature e pittura

Vacanze indiane (23 giorni e 22 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Shekhawati / Bikaner / Deshnoke / Kheechan / Jaisalmer / Khuri / Osiyan / Jodhpur / Ranakpur / Udaipur / Chittorgarh / Pushkar / Ranthambore / Jaipur / Fatehpur Sikri / Agra / Orchha / Khajuraho / Varanasi / Lucknow / Nainital / Gangotri / Rishikesh / Haridwar / Delhi

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Con Karni in India
La nostra esperienza con Karni
(16 Gennaio 2010)  
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